Valerio

Valerio era un ragazzo sensibile e  con tante passioni.

Nato a Roma l’11 dicembre del 1968 ci ha lasciato, troppo presto, il 24 febbraio del 2023.

Valerio Santoni

Ricordo che lo incontravo molto spesso nel nostro quartiere anche se, unicamente a causa della differenza di età, frequentando amici e scuole diverse non ho mai avuto modo di conoscerlo direttamente o scambiare qualche parola con lui. Amava vestire elegante e, anche quando era in camicia e jeans, aveva comunque molta cura nei dettagli e un portamento distinto.

Aveva diversi hobby, tifava per la Juventus, amava la letteratura, la poesia, la musica, il teatro…Era un romantico e un convinto pacifista. Tutte queste doti, non molto comuni in realtà tra i ragazzi degli anni ’80, lo hanno portato molto probabilmente a isolarsi un po’,  visto che la maggior parte dei ragazzi del quartiere avevano interessi decisamente più superficiali e passavano il tempo libero in prossimità dei bar della zona, nelle sale gioco dove imperavano le consolle di videogiochi, o di fronte al vicino Mac Donald, ritrovo prediletto della generazione dei “paninari”.

Fu in questi anni che scrisse le prime poesie.

Era molto attaccato alla propria famiglia, ai genitori e alle due sorelle. Ogni estate trascorrevano, tutti insieme, le vacanze sul litorale romano. In diverse foto lo vediamo felice in questi momenti privati e intimi.

Gli anni scorrevano e crescendo, pur mantenendo vivo l’interesse per le arti e la cultura, trovò lavoro come impiegato avendo anche nel frattempo acquisito conoscenze tecniche e informatiche.

La conoscenza e l’uso del computer hanno favorito la scrittura del manoscritto che doveva diventare il suo primo Romanzo: “Incantesimo”.

Ambientato a Parigi, la storia mescola sapientemente sentimento e mistero in una sorta di giallo romantico.

Sicuramente ne avrebbe scritti molti altri. Ci avrebbe regalato altre poesie, Forse avrebbe esplorato altri generi che lo appassionavano come la Fantascienza, la Psicologia, il Giallo.

Purtroppo la vita ce lo ha sottratto lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia, nelle persone che lo amavano e anche a coloro che, come me, non hanno avuto l’opportunità di conoscerlo e frequentarlo per la differenza di un pugno di anni di età…

P.M.